Non so voi, ma io quando non sono pienamente soddisfatto della riuscita di una mia realizzazione non ci penso su due volte e mi do da fare per migliorarla.
Questo è accaduto ora per il mio “Noise Finder” ovvero un attrezzo nato per scovare l’origine di un disturbo molto fastidioso che mi affliggeva in passato e che mi aveva spinto a realizzarlo ( leggi GEKO Magazine n° 45 ).
Poi, visto che questo disturbo non mi si è più presentato, lo strumento era rimasto nello scaffale insieme alle tante altre mie realizzazioni non più utilizzate.
Che farne ?
L’ho voluto provare per ascoltare i 40 metri utilizzandolo come antenna attiva, ma non mi soddisfaceva: l’amplificatore tendeva ad auto-oscillare e il Q-Multiplier era troppo critico come regolazione per essere efficacemente utilizzato.
L’ho ripreso, l’ho aperto ed ho iniziato a cercare di sistemare innanzi tutto l’amplificatore.
Ho rimosso le soluzioni empiriche precedentemente adottate, le cosiddette “toppe” per nascondere difetti ben più importanti.
Innanzi tutto ho iniziato a ridurne il livello di amplificazione, davvero esagerata ed inutile introdotta dal BFR91S, riducendone la corrente di polarizzazione di base, portando la resistenza da 56K a 150K.
Questo valore l’ho raggiunto per accostamenti successivi al valore finale, un po’ come si fa in artiglieria per aggiustare il tiro. Non si scandalizzino i “puristi” fissati sulla teoria, ma la sperimentazione è valida altrettanto quanto la teoria.
Ho rimosso a quel punto l’inutile condensatore da 18 pF sul collettore, visto che l’auto-oscillazione era ormai sparita.
Ora si trattava di mettere mano a Q-Multiplier, inizialmente basato sul principio di’accoppiare il loop risonante ad un circuito oscillatore aperiodico che potesse introdurre una reazione positiva al loop risonante.
Ho provato a trovare suggerimenti in giro e tutta la ricerca è testimoniata nella discussione aperta sul nostro Forum https://mountainqrp.forumfree.it/?t=78809526#newpost
Lo spunto migliore mi è stato dato visionando su YouTube cosa riusciva ad ottenere quel BC Listner in onde medie dalla sua realizzazione. https://www.youtube.com/watch?v=P0vF3rFEX3A
Applicarla pari pari da me era arduo ma io potevo utilizzare l’idea per introdurre la reazione positiva direttamente fra i due loop, quello risonante e la spira captatrice che portava il segnale all’amplificatore.
Ho quindi studiato un circuito oscillatorio adatto, ma mi occorreva un JFET a Canale P, in quanto il circuito sul drain era collegato al negativo. Tali dispositivi esistono, si, ma sono di difficile reperibilità, al contrario dei JFET “N-Channel” che si trovano ovunque.
Ma perché usare un JFET ? Perché nel circuito che stavo ideando, il loop sintonizzato doveva far parte dell’oscillatore e non dovevo “caricarlo” in alcun modo pena ridurne il “Q” anziché alzarlo. Quindi dovevo impiegare un FET che presenta un impedenza di gate elevatissima.
Modificato il circuito che già disponevo, ho montato il tutto e provarlo è stato un tutt’uno: così potevo iniziare le prove.
Quello che ho notato è che far oscillare il loop sintonizzato (per meglio dire avvicinarsi al limite di oscillazione) ne sposta leggermente la sintonia ottenuta tramite il condensatore variabile ma, cosa più evidente e assolutamente interessante è che il rapporto segnale/rumore, utilizzando il Q-Multiplier anziché l’amplificatore era assolutamente migliore. Sui segnali bassi il fruscio di fondo era assai meno presente.
Oltre che per cercare la direzione di provenienza di un disturbo, considerato che le sue dimensioni, manico escluso, è intorno a trenta centimetri, può essere una interessante antenna attiva per le bande basse HF, ovviamente per sola ricezione.
Trovatemi un’altra antenna di una trentina di centimetri come questa che ascoltando gli 80 metri porti l’S-Meter del vostro apparato svariati dB oltre l’S nove ….
Se invece si desidera utilizzare il dispositivo come Noise Finder rimando all’articolo presente nel citato GEKO Magazine, dove le sue proprietà ed il suo utilizzo sono sufficientemente spiegati.