In risposta alle richieste dei soci, espresse nel sondaggio, di presentare semplici circuiti.
Durante i miei contest in portatile montano (pochi per la verità), operando sia seduto, spesso a terra, che dentro l’auto, per gestire microfono, penna e VFO ho sentito la necessità di avere tre mani.
Oppure, in alternativa, ho pensato che fosse più semplice dotarsi di un microfono da cuffia che permettesse di liberare una mano usando un PPT esterno con comando a pedale (per non usare il VOX con cui spesso ho combattuto per la giusta regolazione di attacco e ritardo) sarebbe stato di comodità ulteriore.
Il WEB è pieno di progetti e realizzazioni per adattare una classica cuffia-microfono con uscita a jack all’apparato, nella fattispecie l’817, pertanto non ho dovuto inventare nulla.
Tra i tanti progetti mi ha incuriosito quello di Mario IZ0IRH pensato per impiegare capsule microfoniche electret ad alta impedenza con uscita a bassa impedenza.
Lo schema si può trovare nell’interessante sito internet di Mario
Lo schema, sui cui riporto alcune note aggiuntive, è il seguente:
L’impiego del transistor in configurazione a emitter-follower (sezione tratteggiata nello schema) permette di gestire la Zin medio-alta e la bassa Zout. Questa configurazione non dà amplificazione del segnale microfonico.
La realizzazione è semplice e non critica. Personalmente ho usato parti di “archivio”, incluso un datato BC109B.
Si deve prestare attenzione alle connessioni del connettore RJ45 (il maschio volante) più che altro per evitare dannosi cortocircuiti all’apparato. Essendo un RJ45 standard, la numerazione (verificata!) è quella della immagine allegata.
Pertanto, tenendo in mano il connettore volante, osservandolo frontalmente con il dente di tenuta rivolto verso l’alto (come viene inserito nell’817), il nr. 1 è a sinistra. Per la realizzazione dell’adattatore occorrono solo i fili collegati ai pin 3-5-6-7 secondo l’uso seguente:
- pin 3 +5 VDC
- pin 5 MICROFONO
- pin 6 PTT
- pin 7 0 VDC (MASSA)
Per il PTT posto sullo scatolino ho usato un pulsante di tipo professionale anti-vandalico che avevo come prototipo per realizzazioni industriali heavy-duty. Al suo fianco vi è un normale interruttore miniatura a levetta che serve come PTT-LOCK. Ho predisposto un collegamento in parallelo su jack per collegare il PTT AUSILIARIO ESTERNO (a pedale, che costruirò). La dislocazione sul frontale del contenitore del pulsante e dell’interruttore è stata scelta per poterli comodamente operare con il pollice della mano sinistra, dato che uso la destra per scrivere.
I vari fili di massa convergono ad un solo punto di saldatura (una mia mania derivata dalle realizzazioni a RF).
Nella taratura finale il trimmer di attenuazione non viene impiegato, nel senso che il cursore risulta posizionato tutto lato ingresso segnale. Il fatto mi ha insospettito: il microfono è preamplificato di suo, quindi se non serve attenuare il suo segnale significa che il circuito non è proprio “trasparente” e forse anzi vi è una attenuazione.
Per la cuffia, avendo questa il connettore stereo, ho evitato di collegare i due padiglioni in parallelo fra loro creando invece uno sdoppiatore di segnale audio con 2 resistenze da 6,8 ohm (valore non critico e che avevo nel cassetto).
Parlando a tono normale al microfono collegato all’ 817 ed ascoltandomi in cuffia con l’altro RTX, sento davvero una buona modulazione. I livelli dei segnali MOD e ALC indicati dallo strumento dell’817 sono normali.
Per evitare la rottura del dente di tenuta del connettore RJ45 quando butto il tutto nello zaino (per ovviare all’applicazione della legge di Murphy….), ho usato un cappuccio rubato ad uno spazzolino da denti per coprire il connettore stesso.
Poiché sono abituato a pormi sempre delle domande, ricercando a fondo in Internet ho trovato i dati tecnici del microfono della mia cuffia-mic: il microfono ha Z = 600 ohm.
L’Operative Manual dell’FT817 riporta come range di impedenza per l’ingresso microfonico 200 – 10K ohm, nominali 600: quindi non serve adattare nessuna impedenza.
Pertanto per tenere le cose semplici (“quello che non c’è non si guasta”) decido di smontare il tutto e passare ad un semplice circuito di alimentazione e disaccoppiamento costituito da 1 resistenza, 2 condensatori ed 1 trimmer:
Questa volta per avere una modulazione pulita, non pompata, il trimmer ha cursore ¼ verso massa, segno che il microfono amplifica già molto bene.
Domanderete: “ma allora perché l’hai realizzato?”. Risposta: “perché mi piace sperimentare!”
E appunto per sperimentare ho realizzato il banale circuito di alimentazione capsula microfonica e disaccoppiamento reperibile in tante realizzazioni presenti nel web.
73 de I3NJI Vitaliano i3nji.vg@gmail.com