Ho scovato questa riflessione personale in un blog di un nostro collega amante del QRP e che pubblico in forma anonima su sua autorizzazione. Lo ritengo molto utile per convincere qualcuno che si può partecipare allo IAC in QRP anche da casa, basta avere costanza e non arrendersi subito se si incontrano difficoltà. Soprattutto non rinunciare in partenza se non lo si è ancora provato.
73, Roberto IK0BDO
——————————————–
L’obiettivo principale dello I.A.C. – Italian Activity Contest è quello di tenere sempre più attive e valorizzare le bande dai 50 MHz a salire, una porzione dello spettro radioelettrico tra le più interessanti sotto innumerevoli aspetti, nei giorni infrasettimanali. Per i 144 MHz lo IAC si tiene ogni primo martedì del mese in orario tardo pomeriggio e serale.
Da anni opero in QRP, la modalità che preferisco da sempre. Io per QRP intendo una modalità operativa, un modo di essere radioamatore, non un livello di potenza. Intendo quindi una buona attrezzatura, economica, semplice ma ottimizzata per il massimo rendimento, per il risultato e adatta allo scopo. Una filosofia operativa che prevede anche di partecipare ai vari eventi, contest o attivazioni in modo rilassato e appagante.
QRP, non voglio negarlo, è sinonimo di bassa potenza e quindi di riflesso è più difficile operare, se non si adottano accorgimenti opportuni. Per quanto possiamo ottimizzare la nostra attrezzatura, comunque, il nostro corrispondente ci riceverà diversi punti S più in basso delle stazioni tradizionali; spesso è lui che ci fa un favore e che dimostra delle buone capacità operative e una buona attrezzatura.
Questo dobbiamo sempre ricordarlo, non siamo arroganti perché operiamo in QRP, io ringrazio sempre il corrispondente per la sua capacità e pazienza, e se non ci riesco durante il QSO lo faccio via e-mail.
In fondo è anche merito suo se io posso trasmettere con una manciata di componenti da casa o da un remoto boschetto delle Dolomiti.
A dispetto di quello che si crede, specialmente in HF le stazioni QRP portatili sono più performanti delle stazioni QRO al netto della potenza inferiore. Ormai molti apparati QRP sono dei veri gioielli e le antenne che usiamo sul campo sono ottime e spesso migliori di quelle di casa. Ad esempio, è normale fare delle attivazioni con antenne full size, come la End Fed sulle bande basse, sicuramente migliore di quella di casa.
Per le VHF spesso non è così, in quanto in portatile normalmente si hanno antenne corte e leggere. Ci sono comunque operatori molto esperti che riescono a costruire dei “mostri” performanti che stanno nel taschino!
L’Icom 202e ha solo 2 watt e quindi sarà dura sia per me che per gli altri, ma voglio partecipare al mio contest IAC assolutamente in queste condizioni.
Come è andata a finire
Premetto per gli operatori abituati a grandi QRB e a un QSO al minuto che io vivo in Alto Adige a 300 metri di quota circa. Non ho alcuna direzione aperta, attorno ho delle cime alte dai 2500 ai 3200 metri. Verso Sud ho gli unici 50 km liberi in direzione 180 gradi, ma poi inesorabilmente la valle cambia direzione. Mi fanno quindi sorridere quelli che fanno gli studi di copertura con i vari software, io ho provato e la mia portata prevista in 144 Mhz è di circa 14 km. Io però, come molti miei corregionali, sono ignorante e me ne frego, ottengo comunque, almeno in QRO, QRB sui 200-300 km con regolarità fruttando le riflessioni, la propagazione e la persistenza.
La persistenza è un tipo di propagazione che si sfrutta con molta pazienza, dedizione e capacità operativa.
Inizia lo IAC, batterie cariche, il “vintage” ICOM 202e operativo e VKPortalog sul cellulare pronto.
Di solito uso altri software per il log, oppure la carta e la penna. In questo caso voglio anche provare questo ottimo logger. La prima mezz’ora di contest decido di farla dal balcone di casa utilizzando lo stilo del 202, per vedere quanto collegamenti riesco a fare. Nel giro di pochi minuti faccio 3 QSO con un QRB massimo di 20 km. Lo stilo é una verticale ¼ d’onda e quindi sono già molto contento dei miei 20 km.
Entro in casa e collego l’apparato alla mia antenna fissa, un DK7ZB bibanda 5+8 elementi su rotore. Inizio la seconda parte dello IAC, quella in postazione fissa ma sempre con alimentazione a batteria e 2 watt. Il power meter Kenwood arriva a malapena ad indicare 1 Watt, se attivo la funzione PEP, ho la bellezza di 2,2 watt di picco.
Tutta la potenza che genero arriva all’antenna, ho solo 8 metri di cavo fino alla direttiva. Il cavo è un vecchio RG213 che ho giuntato 2 volte e gli ultimi 3 metri sono giuntati su un altro cavo di cui non ricordo il modello. Le giunte sono fatte a regola d’arte con stagno, saldatore, piattina di rame, pazienza e manualità. No barilotti o connettori.
Faccio lentamente altri QSO con gli ormai noti frequentatori locali dello IAC, il 202 funziona molto bene, scansionare la banda è un divertimento con la ruzzola. Con mano ferma riesco a centrare il corrispondente e ad essere isoonda. Ho appena tarato il VXO con il frequenzimetro ed anche il clarifier, mi sembra di essere abbastanza allineato, solo Ivo si è lamentato un po’, forse perché l’apparato non era bello caldo.
Trovo alcune stazioni lontane in pianura in zona I3, IV3 e I4 e I5, ma non riesco a collegarle! Aspetto di arrivare verso l’ultima ora del contest quando le stazioni sono più tranquille, un po’ svogliate e si sono sfogati tutti i possibili corrispondenti. Durante la mia ricerca incontro gli operatori locali che cercano di lavorarle con potenza QRO, anche loro hanno notevoli difficoltà.
Uno dei problemi che si verifica spesso dalle nostre parti è che noi sentiamo solo la stazione e non tutti quelli che in pianura stanno provando a fare il QSO con loro. Dobbiamo quindi sperare di avere il tempismo giusto e piazzare la chiamata quando si suppone siano libere. La situazione si aggrava quando, specialmente durante lo IAC, molte stazioni fanno la ruota con gli amici; noi IN3, nel frattempo, siamo li con le orecchie tirate al massimo, cuffie ecc., che speriamo in un attimo di bianco e di cortesia per poter fare i punti, ma anche dare dei punti!
Alcune frequenze raggruppano anche 5 stazioni nello stesso locatore, per noi IN3 è quasi impossibile penetrare questa situazione e lavorarle tutte, perché fanno passaggi lunghissimi. Mi segno la posizione del VXO per ogni stazione e provo con costanza ritornando indietro a chiamare sperando nella propagazione, la cortesia e magari un aereo che passa.
Da quasi due ore sto puntano un gruppo di stazioni tutte nello stesso locatore ma niente! Ma ad un certo punto il miracolo, finalmente mi rispondono, mi sentono bassissimo ma copiano tutti i miei dati in due passaggi. I loro dati non mi servono, sono 2 ore che me li sono segnati sul foglietto, 292 è la tacca del VXO.
Gli spiego che ho 2 watt e fanno fatica a credermi! Questo è l’ultimo QSO della serata, missione compiuta, la batteria Lipo è scesa al 82% dopo 3 ore di radio accesa. Prova superata!