Questo breve articolo è solamente una semplice riflessione sulle mie esperienze con la radio in tasca.
Non vi è nessuna pretesa di essere punto di riferimento, non ci sono dettagli o approfondite analisi tecniche e si rivolge a coloro, che accumunati da questo nostro modo di operare con la radio, quando si presenta l’occasione buona, vogliono divertirsi con limitato dispendio di energie.
Qui vi racconterò brevemente cosa mi succede quando all’improvviso mi viene proposta dalla XYL, amici o parenti, una passeggiata ai monti o ai laghi, e già in testa mi frulla l’idea di portarmi appresso quel minimo di attrezzatura per fare quattro chiacchere in radio, unita dalla curiosità di verificare le potenzialità di un setup cosiddetto “minimale”, ovvero qualcosa di poco invasivo per il “quieto vivere” con i presenti, rapido da assemblare e che ti dia almeno qualche minima certezza di farti ascoltare.
Ovviamente in questa ricetta “magica” esistono alcuni elementi che non possono essere trascurati perché tecnicamente necessari.
In base al luogo ove mi recherò potrò iniziare a discriminare le bande che andrò ad utilizzare quindi, alle antenne e all’apparato che mi porterò nello zaino. Mi è capitato spesso di ritrovarmi in vallate chiuse ove l’utilizzo delle vhf e superiori risulta completamente escluso. Il discorso si semplifica per le hf, dove anche una semplice antenna raccorciata ti permette qrb ragguardevoli. Qui entra anche in gioco la selezione della radio, e chi può compiere una scelta avrà modo di ottimizzare i pesi scegliendo ovviamente quella più compatta e performante, quindi con maggiori funzionalità e autonomia. Non voglio elencare i modelli presenti sul mercato, più o meno noti a tutti, ma personalmente, quando esco solo in hf la mia scelta cade sul “piccolino” di nota casa americana, che, oltre alle notevoli prestazioni ed innumerevoli funzionalità, ha consumi di energia incredibilmente bassi.
Poi entra in gioco il fattore “montaggio antenna” determinato da quanto tempo avremo a disposizione. Qui faccio un banale esempio. Se ci siamo recati in un alpeggio e la nostra cerchia di accompagnatori inizia una lunga e rilassante conversazione (chiacchierata…) magari prima del pranzo, avrete modo di defilarvi, trovare un albero ed appendere la vostra bella END-FED, dipolo o rod-fish. Anche un pezzo di filo “random” e l’accordatore (interno o esterno) fanno la loro parte. Diversamente, sfilerete dalla sacca quel magico antennino da fissare direttamente sul connettore della radio, collegherete quei pochi metri di filo di contrappeso a terra (fondamentale) e spostandovi dal gruppo quel tanto che basta per non interferire (ed essere disturbati) dai commenti altrui, avrete poi modo di recuperare il tutto in un minuto.
Poi ricordiamoci di memorizzare i nostri qso. Il log potrà essere compilato su semplice foglio di carta o tramite quelle comode applicazioni che potete scaricare sul vostro inseparabile smartphone o tablet.
Quindi, se avete voglia di qrp, lo potete tranquillamente fare sempre e come volete, senza necessariamente portarvi da casa pali telescopici, cordini e ammennicoli vari, anche dalla brandina in riva al fiume. Troverete sempre chi vi risponde, talvolta con incredibili e piacevoli sorprese. Collegare la Namibia in 20m con un’antennino caricato da 1m…ma cosa volete di più?
La regola fondamentale sempre è il massimo rispetto per la tranquillità altrui e per chi vi accompagna, perché il nostro innato egoismo, a volte, tende a trasportarci in altre dimensioni, un po’ come un bambino che quando ha in mano il suo giocattolo preferito non ascolta più nessuno…e strilla se glie lo togli…HI!
Quindi, buon qrp “occasionale” a tutti!
IK1TNU Renato