Qualcuno ricorderà, o avrà letto sul Forum MQC, che negli scorsi anni ho studiato e autocostruito diversi tipi di antenne a loop arrivando infine a partorire l’idea della DRV (Due Rettangoli Verticali), un’antenna che si sviluppa principalmente in altezza, la cui estensione degli elementi radianti è circa due lambda.
Tra le varie ricerche ho notato che, in maniera simile alla realizzazione di una collineare, è possibile aggiungere elementi rettangolari sopra agli iniziali, giocando con le dimensioni per regolare l’impedenza. Superare i 3 elementi è complicato, costruttivamente.
Quindi la “Due Rettangoli Verticali” si è trasformata in una “Tre Rettangoli Verticali” (3RV, appunto) – l’estensione degli elementi è pari a circa 3 lambda. Il pregio di questa antenna, rispetto a sua madre, la “DRV”, è di essere ancora più compatta sul piano orizzontale e più estesa su quello verticale. Un leggero guadagno di qualche decibel, anche se sostanzialmente lobi simili.
Un vantaggio della 3RV risiede proprio la sagoma: un’antenna alta e stretta, e dunque praticamente verticale, è facile da fissare su una canna da pesca, patisce meno il vento e la si ruota meglio. Questo vale soprattutto per le frequenze alte (tipicamente dai 2m in su) perché in HF il suo sviluppo verticale è eccessivo.
Vediamo come è fatta in questo schema (fuori scala), con alcune misure di riferimento:
Come la DRV, anche la 3RV è facilmente realizzabile con semplice cavo elettrico (lo spessore influisce leggermente sulla centratura in frequenza), perciò con materiale a basso costo. L’uso di bacchette di rame può aumentare la robustezza e migliorare la regolarità della forma finale, specie per i lati corti dato che quelli lunghi verticali tendono a stare dritti per effetto del peso (se la guaina del cavo non è troppo rigida).
L’alimentazione è diretta a 50 ohm, che permette di ridurre problemi con i sistemi di adattamento e perdite di efficienza.
Il lobo principale è fronte/retro: il puntamento si ha con una rotazione di 90°.
Questa condizione è ottimale per chi lavora in portatile e non vuol rischiare di perdere qualche corrispondente e/o spendere troppo tempo a cercarlo come avviene con yagi che possiedono un unico lobo frontale.
Realizzandola in cavo elettrico, questa 3RV può essere letteralmente piegata e restare in un sacchettino da riporre nello zaino; il peso è trascurabile! Il peso consente pure di montarla molto in alto sulla canna da pesca.
Vi riporto il grafico dei lobi realizzato con mmana:
Si nota chiaramente il guadagno di +13dBi, lobo piuttosto basso, fronte/fianco di quasi 40dB.
La polarizzazione, anche se l’antenna ha sviluppo verticale, è orizzontale e dunque “parlerà la stessa lingua” della maggior parte delle antenne dei vostri corrispondenti.
Le prove sul campo sono state poche finora, ma decorose e soddisfacenti – “ovviamente” in QRP. Vi riporto le foto dell’uscita WxM dell’agosto 2017 in occasione del Field Day Sicilia 144MHz, con alcuni commenti sull’installazione.
In questa immagine c’è lo spirito dell’installazione, favorito dalla tipologia di antenna: la canna da pesca sorregge l’antenna (fuori dalla foto) ma è tenuta in piedi da una ralla su cuscinetti, tirantata, e al contempo sorregge un tendalino per il sole fissato tra i tiranti. Tutto sta fermo, a parte la canna da pesca che può ruotare di oltre 90° per permettermi il miglior puntamento. Grazie a questo setup, minimale, sono “on air”, ma anche riparato dal sole e ben fissato a terra per resistere al vento.
Quando il sole gira, è sufficiente girare i tiranti staccandoli e rifissandoli uno dopo l’altro.
Se non c’è sole e non c’è vento, si leva la tenda, ma i tiranti sono utili per spingere la canna da pesca più in alto possibile e ottimizzare la resa dell’antenna.
Nella foto seguente, la stessa antenna nello stesso posto: il filo è talmente sottile che la si scorge a malapena nel blu del cielo. La canna da pesca è una 6 metri ultracompatta (60cm chiusa) privata dell’ultima sezione sottile in alto. In questo modo l’antenna 3RV è issata a circa 2,5 metri da terra e il resto del già buon rendimento lo ottengo montandola in prossimità del fronte scosceso del monte.
Com’è andata quella attivazione con la 3RV? Non male: 10.500 km alla media di 1,2 watt.
In questa foto vi riporto un’installazione casalinga, grazie alla quale si evince meglio com’è fatta la mia 3RV.
In corrispondenza del punto di alimentazione ho fissato una staffa che tiene fermo, in posizione, il lato corto e il cavo di alimentazione.
Grazie alla stessa staffa, fisso l’antenna alla canna da pesca e la assicuro con una fascetta o del nastro di carta.
Dopo le prime prove ho fatto lo stesso sui vari lati corti: ho montato staffette simili a quella del feedpoint, in plastica autocostruite, che calzano precise sulla canna da pesca per tenere ferma l’antenna (non sono fondamentali ma semplificano il montaggio quando si è sul campo).
Io ho inoltre saldato il coassiale (H155) direttamente al resto dell’antenna per trovare già tutto pronto fuori dal sacchetto (vedi foto a seguire).
La taratura per il miglior SWR avviene agendo in egual modo sui lati lunghi (verticali). Accorciandoli tutti della stessa quantità, per esempio un paio di millimetri, la frequenza di riferimento si sposta in alto. E’ un procedimento leggermente tedioso, che richiede pazienza perché obbliga ad abbassare l’antenna e tirarla giù dal supporto per agire in ben 6 punti.
Suggerisco questo modello a tutti coloro che, come me, non vogliono avere troppi pezzi ingombranti che spuntano dallo zaino e vogliono mantenere basso il peso dell’equipaggiamento senza sacrificare troppo il rendimento (penso ai mountainbikers o uscite con la famiglia). Per queste sue caratteristiche, potrebbe rivelarsi un’antenna interessante anche per chi opera principalmente in FM e vuol portare qualche accessorio in più della semplice telescopica per tentare collegamenti in SSB.
Mandate i vostri feedbacks! 73!
Stefano IZ1OQU MQC 160 – IQRP 85