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In RTTY con l’817

Parlare di RTTY quando l’interesse verso i modi digitali più moderni ed in particolare per il JS8call, si è così bruscamente risvegliato in alcuni dei più attivi frequentatori della MQC Chat può sembrare anacronistico ma lasciatemi fare solo alcune considerazioni.

L’RTTY è certamente derivato dallo standard delle vecchie telescriventi meccaniche (TTY)  in uso nella metà del secolo scorso  https://it.wikipedia.org/wiki/Terminale_(informatica) ed è in uso ininterrotto nel mondo radioamatoriale da allora. Questo è il solo standard utilizzato nei contest radioamatoriali più importanti, anche se la sua efficienza è certamente inferiore a quello dei modi digitali più moderni come l’FT8 e derivati. 

Allora perché insistere sull’RTTY?  Perché nessuno si sognerebbe di mettere in dubbio il CW anche se la NASA per i suoi collegamenti spaziali non usa certamente il CW “poco plausibile tale confronto” osserverà qualcuno ma io vi dico che invece la cosa regge.

Ricordate il boom che fece il PSK31?  Ebbene, lasciatemi il tempo per esporvi la mia esperienza.

Il secolo scorso, in pieno boom PSK31, venne organizzato un contest in PSK31 sui 144 MHz ed io vi partecipai dalla zona 5, da casa. 

I primi cinque minuti andarono anche bene perché feci qualche facile collegamento, ma non appena apparve una stazione in portatile con il suo segnale prepotentemente a fondo scala tutti gli altri partecipanti quasi isoonda, ma con segnali più deboli sparirono ed il contest fu per me in pratica concluso.

In RTTY le cose sono diverse: innanzi tutto è un modo trasmissivo molto meno complesso dal punto di vista SW; nell’FT8, FT4, ma anche nel JS8call del quale oggi si discute in MQC, è sufficiente uno scostamento di qualche secondo del clock del proprio PC dall’ora esatta per rendere impossibile la decodifica dei segnali Nell’RTTY questo vincolo non esiste e questo non è poco… 

 Aggiungo che a differenza dei modi digitali più avanzati che operano su singole frequenze ben definite, la IARU assegna all’RTTY in particolare una fettina di banda, seppur insufficiente in caso di contest (WPX, VOLTA ecc.), e lì si che si può fare attività; vi posso garantire che ci vuole una certa maestria, specie se in QRP, per destreggiarsi in mezzo ai segnali prepotenti dei tantissimi big presenti in caso di contest.  Forse proprio per questa difficoltà l’RTTY mi “intriga”.

A me non piacciono le cose facili o che “vanno di moda”. A me piace sbatterci la testa, sperimentare, metterci “del mio”, magari con soluzioni che sembrerebbero dare scandalo, ma per me questo è l’unico sistema che mi ha evitato che questa attività diventasse secondaria o, peggio, da tralasciare per cose più interessanti.

Sarò un fossile … sì questo ve lo concedo.

Dopo questo preambolo veniamo al dunque.

Far andare l’817 in un contest RTTY lo avevo già fatto anzi, l’817 mi aveva salvato nel Contest Italiano 40/80 metri, categoria QRP dello scorso anno (leggi l’articolo  QRP Experiences).

Allora lo feci utilizzando un adattatore USB-DB9 collegato al mio Notebook per ottenere un comando per azionare il PTT dell’817; questa soluzione era troppo complicata: cavi, cavetti, interfacce per non dire dell’adattatore che per fortuna già avevo ….

Oggi mi sono chiesto: “ma non esiste un modo più semplice per andare in RTTY con l’817”?

Magari per una eventuale attività in portatile, anche se questa per mia sfortuna mi è ormai preclusa?

E allora perché studiarla?  Per il solo scopo di sperimentare.

Mi occorreva intanto un nuovo cavo che terminasse con il connettore telefonico RJ45 che l’817 usa per il suo ingresso microfonico.

Ordinato da Amazon, del tipo da un metro, mi è subito arrivato. L’ho tagliato a metà e con molta attenzione l’ho sezionato con un tagliente coltellino al centro sull’estremo per estrarne gli otto conduttori interni.


Con l’aiuto dell’ohmetro corredato di uno spillo su uno dei uno dei terminali ho trovato la corrispondenza fra il connettore RJ45 e gli otto fili estratti, per quelli che a me interessavano, cioè i due GND, quello del MIC e il PTT.


Ho collegato a questi fili dei cavetti schermati terminati con jack da 3,5 mm.

Nella foto si può notare, collegato al jack marcato in rosso (che servirà per l’audio proveniente dall’uscita cuffia del PC) una scatolina color viola chiaro; dentro c’è solo un potenziometro da 5 kOhm per attenuare il segnale della SoundBlaster che è davvero eccessivo per un ingresso microfonico. 

Il secondo cavetto rappresenta il PTT come dirò dopo resterà inutilizzato ma che potrebbe servire nel caso io dovessi mandare in trasmissione l’817 per prove o per un’altra ragione.

A questo punto l’operazione sembrerebbe finita se non vi fosse il problema che i PC moderni non hanno una porta seriale DB9 e che il software MMTTY utilizza per emulare il PTT tramite le tags DTR o RTS. Infatti, il mio Notebook Samsung da 10” pollici non la ha, se non mediante un adattatore USB esterno, e che io non volevo usare.

Quindi, visto che l’817 ha invece un suo VOX attivabile tramite menu, ho iniziato a provarlo.  

Vi assicuro che non è poi così semplice; comunque, io, con il livello audio in uscita dalle mie SoundBlaster ho trovato un valore di settaggio ottimale a 20.

Tutto qui, e tutto bene se si è scollegati dalla rete elettrica, quindi a batteria o in portatile, ma non in altre condizioni tipo l’817 collegato ad una massa comune come quelle che si hanno in casa e che poi queste abbiano dello “sporco” dentro, come noise, ronzii o altro. Questa situazione l’ho incontrata solo successivamente quando mi sono imposto di far funzionare l’817 utilizzando il PC di stazione, cosa molto più pratica per me. 

Avevo già tutto: il SW e anche il PTT proveniente dalla DB9 del PC.  Facile, no? Scollegare i cavetti e attaccarli al disponibile.

In effetti in trasmissione ci andava sì, ma in trasmissione ci rimaneva anche terminata la “macro” del programma che genera automaticamente la stringa dei dati RTTY.  

E, cosa grave, per resettare il tutto occorreva spegnere l’817.

La cosa me la sono spiegata con il fatto che ora io ero fisicamente collegato ad un PC diverso, collegato in rete e alla sua terra con chissà quali e quanto noise dentro.

L’unica era isolarsi tramite un classico trasformatore da 600:600 ohm o degli optocoupler, che al momento non avevo.

Ho riesumato dalle mie cianfrusaglie un piccolo trasformatore da qualche watt, da 220V a 9 V, e ho pensato di utilizzarlo: “se questo trasformatorino lavora a 50 Hz a maggior ragione andrà bene ad 800 Hz, frequenza che a me è più gradevole per fare l’RTTY in AFSK.

Per montare il piccolo aggeggio c’è voluto poco anzi, la grossa attenuazione introdotta dal rapporto di trasformazione di questo non proprio raccomandabile trasformatore (orrore per i benpensanti !!!) ben 24:1 mi ha fatto anche gioco riducendo già drasticamente l’uscita della SoundBlaster.  

Il potenziometro da 10 kOhm che vi ho aggiunto collegandolo al primario lavora bene a metà corsa e per di più il VOX funziona alla perfezione e con lo stesso settaggio impostato precedentemente per il Notebook.

Al termine di quanto vi ho fin qui esposto vorrei fare alcune considerazioni a proposito dell’RTTY rispetto agli altri modi digitali più moderni.

Concordo pienamente sul fatto che l’RTTY sia un modo di trasmissione alquanto obsoleto e non altrettanto efficace come rendimento in termini di ricevibilità del segnale in condizioni estreme come lo possono essere i più moderni FT8/FT4 (non ammessi in MQC) o come il JS8call che oggi sta riscuotendo un certo interesse da parte di qualcuno.

Per quanto riguarda l’RTTY, gestito magnificamente dal programma MMTTY, per di più stabilissimo e che non riceve alcuna modifica da anni, questo è assai più semplice dal punto di vista gestionale rispetto ai citati moderni programmi digitali.

Forse proprio per tale ragione, e per il fatto che non risente delle “mode” del momento (il PSK31 ne rappresenta un elemento lampante), l’RTTY continua ad essere utilizzato in maniera praticamente esclusiva in tutti i Contest Internazionali.

Per tale ragione, a livello Club, riterrei necessario prima farsi le ossa in RTTY piuttosto che negli altri modi, sempre che al Socio interessi fare QSO al di fuori di QSO ottenibili via sked sulle chat.

Partecipare in RTTY a Contest come il 40/80 metri, al WPX o il Volta non è uno scherzo. Quelli si che sono un banco di prova, ma sempre che la cosa interessi. 

E per parteciparvi occorre prima aver fatto prove su prove e non solo in ascolto, ma aver davvero preso pratica su tale modo di trasmissione con diversi QSO effettivi, e attraverso programmi di gestione log come lo può essere il QARtest. 

Leggetevi questa discussione https://mountainqrp.forumfree.it/?t=76092384

73, Roberto IK0BDO

Roberto IK0BDO
Author: Roberto IK0BDO

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