Alla mia richiesta di poter pubblicare quanto ho letto sulla pagina di IU5IZY su QRZ.COM , Rolando ha risposto:
“Ciao Roberto,
certo che puoi, mi fa piacere, spero sia di stimolo per i giovani. All’epoca c’erano molte più possibilità, la componentistica, il surplus a buon prezzo e tanta voglia di fare.
I nostri ricordi sono le prime pietre che abbiamo posato in questo hobby.
La mia prima licenza è del 1972…IW5AEI purtroppo l’ho perduta.”
Un po di amarcord
Quando la passione per la radio nasce con te, la puoi tralasciare per dei periodi ma lei riaffiora sempre – è bello ricordare tutti i passi ei progressi, come in un film amarcord.
Per me è stato così – fin dai primi anni di vita sono stato attratto da tutto quello che era elettrico, in particolare la radio di casa, una vecchia Philips che ancora conservo – all’ora non avevamo la televisione.
Avevo pochi anni, ricordo che un giorno chiesi a mio nonno come fa la radio parlare – lui mi disse che le persone entravano dentro i fili per portare la loro voce fin dentro di lei.
Ad 11 anni scoprii la telegrafia nei libri di scuola, realizzai un telegrafo via cavo fra la mia abitazione e quella di un amico poco distante, ci parlavamo con l’alfabeto morse -un lampadina era la scrivente.
Due anni dopo, mio cugino mi regalò il suo libro di fisica ed elettronica dove trovai le notizie su Marconi ed il suo primo telegrafo senza fili. Mi misi all’opera riuscendo a riprodurlo molto artigianalmente usando per il trasmettitore una bobina di accensione di un ciclomotore. Nel ricevitore realizzai il coherer inserendo della polvere metallica dentro l’involucro di una penna Bic, collegata a una piccola lampadina a 6V.
Le antenne erano due fili di circa 2 metri sorrette da delle canne di legno.
Le prese di terra le avevo realizzate con dei tondini di ferro da muratori conficcate nel terreno per circa 50 centimetri.
Con una grande gioia, con quel rudimentale sistema riuscii ad accendere la lampadina ad una distanza di circa 8 metri.
A 14 anni realizzai la mia prima radio ricevente ad onde medie in scatola di montaggio, del quale conservato ancora il mobiletto in compensato che realizzai con molta cura.
Quello fu il trampolino di lancio, quell’esperienza mi indusse ad approfondire le mie conoscenze iniziando uno studio approfondito su circuiti a valvole e a transistor, modificando alcune radio regalate dai parenti con le quali ascoltavo le onde corte. Ad una, per renderla più sensibile aggiunsi uno stadio di media frequenza e successivamente gli realizzai un oscillatore per ascoltare la telegrafia.
Sfruttando la gamma dei 27 Mhz mi buttai a capofitto nella realizzazione di un convertitore per ascoltarla nella mia radio modificata e successivamente pensai a realizzare un trasmettitore.
Lo realizzai all’età di circa 16 anni usando come finale RF una EL84 pilotata da un oscillatore quarzato sul canale 7 e 11. La finale era modulata in AM con un’altra EL84.
Come antenna realizzai un ground-plane usando un manico di scopa come isolatore, con discesa 75 Hom tramite cavo TV. Ricordo ancora il mio primo collegamento e l’odore di quelle valvole, fu come toccare il cielo con un dito.
Quella fantastica esperienza mi consentii successivamente di migliorare sia il ricevitore che il trasmettitore. Per la CB progettai e realizzai un ricetrasmettitore a transistor da circa 5 W alimentato a batteria col quale andavo nelle alture vicino al paese a fare QRP – l’apparato lo montavo all’occorrenza nel portapacchi del mio ciclomotore. Per utilizzarlo in stazione gli realizzai anche un lineare con due EL34 in parallelo.
Sulla sinistra il trasmettitore per la 27 con due finali EL-509 in parallelo con sopra il suo VFO (che ancora conservo)
In alto a destra il ricevitore VHF 70-160 MHz
Sotto Un alimentatore 220/12 V.
Sotto l’alimentatore il RTX a 27 MHz portatile da 5 W
Sotto di esso il generatore RF della TES – strumento utilissimo per tutte le mie esperienze..
VFO del trasmettitore con 2 EL-509 per la gamma 27MHz ancora in mio possesso
Il passo successivo fu quello di progettare e realizzare un nuovo trasmettitore in gamma CB dotato sia di canali quarzati che di VFO.
Quello fu un bel progetto, fino ad allora mi ero fatto le ossa con le EL-34, partendo da quella esperienza ne usai una come pilota per due più potenti EL-509 (finali di riga dei TV a colori).
Non disponevo di un Wattmetro, secondo l’assorbimento anodico erogava oltre 100 W in antenna.
L’aparato mi dette molte soddisfazioni con ottimi collegamenti nel nord Europa, Spagna, Canarie.
Nel 1973 presi la patente speciale di radioamatore, all’epoca non disponendo di un trasmettitore potevo solo ascoltare, oltretutto quell’anno partii per il servizio militare che interruppe i miei progetti, ma servì per studiare e approfondire le tecnologie delle VHF e dei circuiti a transistor, mettendo le basi per il successivo progetto di un ricetrasmettitore portatile per i 144 MHz.
Dopo il congedo realizzai l’apparato, aveva una potenza di circa 1,5 W ,funzionava con alimentazione esterna o con le batterie interne, disponeva di 10 canali quarzati e un VFO – l’apparato è ancora funzionante.
Presa confidenza con i circuiti a transistor, realizzai un ricevitore multi banda a doppia conversione da 50 a 800 MHz utilizzando dei sintonizzatori TV, la II^ media era a 10,7 MHz, funzionava in AM e FM.
Il progetto iniziale prevedeva il funzionamento della sola gamma aeronautica dei 136 MHz per ricevere i saltelliti per poi realizzare le foto.
La mia prima patente di radioamatore con nominativo IW5AEI
Ricetrasmettitore per i 144 MHx visto di fronte e il suo interno (ancora funzionante)
Immagine dell’epoca (1975) di una uscita in QRP al passo della Calla nell’Appennino Tosco Emiliano con il RTX 144 MHz e antenna yagi Fracarro 11 elementi.
Fatto il ricevitore mi dedicai alla costruzione del display in B/N 12 “ di provenienza TV dal quale realizzare le foto.
All’epoca lavoravo nel campo TV colore, quindi non mi fu difficile realizzarlo per le varie scansioni russe e americane.
Per le registrazioni mi recavo in una zona aperta e esente da disturbi, registravo il passaggio su una audiocassetta tramite un registratore portatile Philips e in laboratorio creavo una camera oscura per rilevare le foto con la macchina fotografica con otturatore aperto per tutta la durata della scansione.
Questi apparati li conservo ancora.
Display analogico per la riproduzione delle foto meteo. Ricevitore VHF multibanda 50 .- 800 MHz.
Disponeva di un ingresso prioritario a 136 MHz per il convertitore per la ricezione del satellite Meteosat.
Il RX del Meteosat fu l’ultima mia realizzazione prima di dedicarmi completamente alla mia attività nel settore video professionale.
Da qualche anno, avendo finalmente il tempo da dedicare a questo mio hobby ho riattivato la licenza IU5IZY e ultimamente mi sono iscritto all’MQC di cui sono Socio n° 505..