Iscriversi all’ MQC è facile, ora è sufficiente pigiare un bottone nel nostro sito Internet, dopo aver digitato pochi nostri dati.
Ma perché lo facciamo ?
Riporto un Articolo scritto dal nostro Socio di allora su un numero di RadioRivista di qualche anno fa, ed ora membro del nostro Consiglio Direttivo, oltre che Manager del Diploma DReS , il Radio e Storia.
DICONO DI NOI: I3NJI – Un anno di M.Q.C.
Amici radioamatori ed appassionati di montagna del M.Q.C., queste sono delle mie
riflessioni sul “perché sto con il Mountain QRP Club”.
Oggi è il 23/8/2015: esattamente il 24/8 di un anno fa mandavo la domanda di iscrizione al
M.Q.C.,prontamente accolta.
Nell’Agosto dell’anno scorso, “googolando” durante le ferie sul tema “Grande Guerra” mi
era uscito un link verso un sito che parlava di QRP. “Cosa c’entra il QRP con la Grande
Guerra?” pensai. Entrai quindi nel sito e rimasi sorpreso nello scoprire la varietà di
proposte del M.Q.C., uniche nel loro genere e varietà. Letto e capito il Regolamento del
Club, “Fa per me”, mi dissi, ma avevo un paio di problemucci da risolvere:
a) Il punto 5 dell’art. 5 cita che “il Socio si impegna ..…ad effettuare almeno un’attivazione
QRP all’anno..…”: ebbene io negli due anni avevo fatto QRT forzato per impegni di
famiglia e professionali.
b) Io non ho un TX che soddisfi i limiti “ufficiali” dei 5W per rientrare nelle operazioni dei
Diplomi in QRP, avendone 10 di watt nel suo setup minimo. Per il primo punto mi son detto “provaci, alla peggio, se proprio non ce la farai, uscirai dal Club”.
Per il secondo, una rapida studiata del Service Manual del TS50 mi ha dato la soluzione,
diventata anche un articoletto per il Geko Magazine!
Dopo queste chiacchiere introduttive, il dunque: “perché sono con il M.Q.C.”?
Telegrafico, come da mio carattere:
1) Da radioamatore: il M.Q.C. promuove la semplicità operativa, che non vuol dire la
banalità operativa, grazie al QRP e, dove possibile, alla autocostruzione;
2) Da nato e vissuto per trenta anni proprio ai piedi di un monte: il M.Q.C. promuove l’amore per le salite sulle montagne, però anche nelle forme più semplici, da poter condividere con le possibilità della famiglia e quindi avvantaggiando l’unione familiare nel tempo libero (in genere il radioamatore tenderebbe ad isolarsi un po’);
3) Da appassionato delle vicende storiche locali: il M.Q.C. promuove l’amore per la nostra
storia, in particolare, in questo momento, la vicinanza ai luoghi che sono stati teatro delle
nefandezze della 1° GM (e la mia provincia, Vicenza, ne è purtroppo piena zeppa).
Il punto 1) mi ha dato voglia di riprendere attività con l’entusiasmo dei primi anni da OM,
quando per fare trasferire, anche temporaneamente, la stazione in HF si doveva chiedere
un permesso al Ministero. Avendo allora il TS520 semi-valvolare che si fregiava di essere
“anche per uso mobile”, avevo provato qualche volta a fare un /P sui miei monti, ma quasi
di nascosto. Negli ultimi anni, con il piccolo, ma non piccolissimo, TS50 ed il QRP, ho
ritrovato la forte passione iniziale ed affinato le tecniche del /P in HF.
Il punto 2) mi ha permesso di accomunare la passione per radio e la passione per le uscite
in montagna che per fortuna condivido con mia moglie.
Abbiamo raggiunto una sorta di compromesso coniugal-amatoriale: ci rechiamo in
montagna, fin dove le forze non più verdissime ed il tempo per accudire alla seconda figlia, ancora piccolina ce lo permettono ed, una volta a destinazione, io mi dedico ad un paio d’ore di radio. Nel frattempo la moglie si guarda il panorama col binocolo o si legge un libro. Il tutto mi costa solo un po’di fatica in più per aver aggiunto qualche etto al peso dello zaino, non proprio ai minimi termini, per portare appresso una sediolina da campeggio. Sic et simpliciter, ma sta funzionando! Basta leggere i report delle mie attivazioni.
Il punto 3) è stato la ciliegina sulla torta: radio + montagna + storia della 1° Guerra
Mondiale. Trittico perfetto per le mie passioni, avvantaggiato dal fatto che a pochi minuti da casa trovo innumerevoli luoghi sui quali la Grande Guerra è purtroppo passata. Prima di recarmi su un luogo referenziato, mi piace documentarmi, ed il fatto mi ha permesso di
migliorare la conoscenza della storia delle mie zone, storia che, mi sono accorto, non
avevo chiara in parecchi aspetti.
Inoltre ho anche potuto conoscere altri appassionati, Roberto IZ3WEU in primis, (che
purtroppo mi era sconosciuto collega di sezione A.R.I. e da qui si capisce quanto
assiduamente la possa frequentare) e che, con il suo impegno ed entusiasmo, mi ha
aiutato a fare e dare di più, sempre nei miei limiti di tempo.
Quindi dopo un anno, vedo che sono riuscito a fare già otto attivazioni per il Diploma dei
100 Anni della Grande Guerra (di cui una con il call del Club), partecipare attivamente ad
una serata A.R.I. a tema (non stavo dall’altra parte della cattedra dai tempi in cui tenevo i
corsi di teoria per nuovi radioamatori) e anche scrivere anche qualche riga per il GEKO
Magazine (scrivere documentazione tecnica è stata anche parte della mia professione, ma
in questo caso è un vero piacere e privilegio). Meglio di così oggi non potrei proprio fare.
Non mi dilungo oltre, anche per non rischiare il patetico, se non già fatto, ma mi fa piacere condividere con voi, dopo un anno, qualche semplice mia riflessione sul “perché sto con il M.Q.C.”
VY73 de I3NJI Vitaliano
Thiene, 23/8/2015